Moduli e sistemi di gioco della proposta organizzativa dell'allenamento dei dilettanti
Danilo Velini
Modulo 1-4-3-3
Nel calcio moderno, fondamentalmente anche fra i dilettanti, l’1-4-3-3 è probabilmente il sistema ideale per sviluppare una buona fase offensiva ed è un modulo che consente di avere una grande varietà di movimenti sia nella zona centrale che in quella esterna. Nella prima ipotesi, in presenza di una sola punta di ruolo, sono richiesti frequenti inserimenti da parte dei tre centrocampisti che il modulo prevede schierati nella zona centrale e che, contro moduli con due soli centrocampisti al centro, possono giocare in superiorità numerica ed inserirsi con maggiore frequenza in avanti.
L’attaccante centrale dovrebbe avere come caratteristica una buona prestanza fisica ed esser bravo a tenere la palla, a proporsi in appoggio sia ai centrocampisti che avanzano e agli esterni che stringono verso l’interno del campo. Un’altra caratteristica importante è quella di sapersi smarcare dopo essersi offerto in appoggio, nella zona opposta a quella in cui ha indirizzato la palla.
I due esterni alti dovrebbero avere come caratteristiche la velocità, essere bravi nell’uno contro uno e avere un buon senso del gol. Inoltre nella fase di non possesso palla devono avere autonomia fisica per dare supporto ai tre centrocampisti senza abbassarsi troppo per non allontanarsi dal fronte di attacco e per essere pronti, riconquistata la palla, a creare un’azione offensiva pericolosa supportando l’attaccante centrale altrimenti troppo solo.
Il centrocampista centrale ha il compito di dettare i tempi di costruzione dell’azione; deve avere una buona visione periferica e sufficiente qualità sia nel gioco corto che in quello lungo e all’occorrenza saper disporsi in copertura con una buona attitudine difensiva.
Caratteristica delle due mezzali il saper lavorare bene sia nella fase offensiva che in quella difensiva, avere una attitudine alla corsa per elasticità e resistenza e un buon senso del tempo negli inserimenti. Nei due esterni bassi di fascia si devono equivalere le capacità di svolgere bene sia la fase difensiva che quella offensiva. Essi devono essere veloci ed aggressivi, sapere all’occorrenza effettuare cross sfruttabili dal fondo ogni volta che hanno opportunità di farlo.
I due difensori centrali devono disporre di buone capacità come marcatori, saper muoversi in sincronia stretta con i compagni di reparto e saper leggere in anticipo le situazioni in via di sviluppo; auspicabile l’assortimento della coppia dei centrali con possibilmente uno dei due veloce e rapido che si possa dedicare a chiusure e recuperi ed uno particolarmente forte di testa. Infine è importante una buona attitudine al passaggio di manovra per preimpostare la costruzione del gioco.
Modulo 1-4-4-2
L’1-4-4-2 è un modulo di gioco duttile ed è apprezzato soprattutto per la compattezza e l’equilibrio che riesce a garantire alla squadra. Punto di forza: l’occupazione delle corsie laterali in cui, con le sovrapposizioni degli esterni bassi e le capacità nell’uno contro uno degli esterni alti, può permettere di creare dinamismo e superiorità numeriche in fascia.
Due centrocampisti centrali normalmente sono assortiti per caratteristiche diverse: uno con qualità tecnica e doti di palleggio e l’altro con doti di resistenza e corsa per produrre quantità partecipativa. La linea di difesa a 4 garantisce copertura sia in ampiezza sia in profondità, in particolare sul settore lato debole. I quattro difensori sono supportati dal filtro del centrocampo che, di fatto, consente scivolamenti e scalate ottimali.
Completano lo schieramento due punte con caratteristiche diverse, una dotata fisicamente e capace di proteggere palla anche di forza, che di solito agisce centralmente, e una meno potente ma con spiccate qualità di velocità e tempismo che gli permettano di attaccare gli spazi. La fase di costruzione dell’azione è di competenza principalmente dei centrocampisti centrali che devono essere abili nello stop orientato e nei passaggi filtranti e avere un’ottima visione periferica.
Compito della punta più dinamica, quello di giocare movimentando gli spazi attorno all’altro attaccante per creare difficoltà nel reperimento di troppi punti di riferimento ai difensori avversari, dopo quello imprescindibile offerto dal centrale d’attacco che è sempre a disposizione dei compagni per azioni di scambio e apertura di nuovi spazi. Ai quattro centrocampisti è richiesto di lavorare con continuità ed anche in condizioni di esasperazione tattica-fisica per sostenere al meglio sia la fase difensiva che quella offensiva. È importante che uno dei due centrocampisti centrali partecipi il più spesso possibile a sostenere la coppia d’attacco, mentre l’altro deve fare da “schermo” alla difesa.
Nella fase d’attacco i due centrocampisti esterni devono muoversi sulle fasce dando ampiezza all’azione e nello stesso tempo densità numerica, mentre nella fase di non possesso dovranno muoversi in simbiosi con gli altri centrocampisti e dare supporto agli esterni bassi con raddoppi e protezioni.
Il portiere deve saper giocare decorosamente con i piedi, perché viene sempre più spesso chiamato ad intervenire anche fuori area. Dovrà quindi saper ben gestire la situazione fungendo da difensore aggiunto.
Modulo 1-4-2-3-1
Una variante al 4-4-2 potrebbe essere il 4-2-3-1 che rispetto allo schema di base cambia nel posizionamento dei tre giocatori che si dispongono dietro all’attaccante centrale. È quindi importante che i due esterni abbiano forza e qualità nel recupero della posizione in fase di non possesso e una perfetta conoscenza dei movimenti difensivi in simbiosi con i due centrocampisti, anch’essi da coprire quando si inseriscono. Il giocatore che gioca dietro alla punta, dei tre, classicamente il “trequartista”, deve distinguersi per caratteristiche tecniche elevate, veloce interpretazione del gioco su spazi stretti, rapidtà di decisione sulle opportunità di inserimento e qualità di freddezza e precisione in fase di realizzazione.
Modulo 1-3-5-2
L’1-3-5-2 è un modulo “vecchio” e di forte tradizione italiana, nel senso che si è sviluppato soprattutto alla fine degli anni Settanta come evoluzione del “Catenaccio”, con tre difensori centrali di cui due in marcatura ad uomo sugli attaccanti avversari ed uno meno impegnato sul singolo avversario e più disponibile, con la funzione del vecchio “libero”, a chiudere la diagonale difensiva; questa linea difensiva di base si completava in passato con il cosiddetto “esterno fluidificante” che garantiva la copertura in caso di un attacco dalle zone laterali.
Contrariamente alle apparenze, l’1-3-5-2 non è affatto un modulo offensivo (come ad esempio un altro modulo a tre difensori: l’1-3-4-3): infatti in fase di non possesso la linea difensiva diventa sempre a quattro e spesso a cinque, con l’esterno del lato opposto a quello d’attacco che arretra in diagonale difensiva. Quindi è più una variante del modulo 5-3-2, dal quale si differenzia per l’atteggiamento dei due esterni bassi che risultano più offensivi.
Facile dedurre che è la capacità degli esterni che possono essere all’occorrenza sia ali che difendono sia terzini che attaccano, a fare la qualità del modulo in fase applicativa. A differenza dei moduli con quattro difensori, gli esterni devono, in ogni caso, avere grandi qualità di resistenza, di corsa, senso della posizione e qualità tecniche soprattutto nell’ultimo passaggio.
Per saperne di più: Una nuova proposta di programmazione dell'allenamento per le categorie dilettanti. Danilo Velini. Perugia: Calzetti & Mariucci, 2015.