In questo testo Luigi Bertini ripercorre
la storia delle attività fisico-motorie adattate e dello sport paralimpico analizzando il contesto, le credenze e le leggi del tempo. Non è difficile ritrovare grandi personaggi della scienza, della medicina, della filosofia, della pedagogia, dall’antichità ai giorni nostri, che si sono occupati degli individui con menomazione
proponendo modalità innovative di recupero e coinvolgimento sociale attraverso l’utilizzo dello sport-terapia ma anche successivamente dello sport a livello agonistico.
Il testo analizza le varie tipologie di deficit, fisico, sensoriale ed intellettivo-relazionale, delineando percorsi metodologici specifici che, attraverso le Classificazioni, definiscono le diverse categorie
in base alle abilità e al residuo funzionale degli atleti.
L’Attività Fisica Adattata viene presentata come nuova forma strutturata di esercizio motorio pianificato anche per le cosiddette “popolazioni speciali”: anziani, diabetici, asmatici, obesi, anoressici, con malattie rare, o portatori di varie forme di disagio sociale.
Con la definizione degli obiettivi e dei benefici delle attività fisico-sportive adattate ci si addentra
nella successiva fase dell’apprendimento e dell’allenamento senza tralasciare le implicazioni psicologiche, le precauzioni e le controindicazioni del caso.
Vengono altresì approfondite
alcune discipline paralimpiche specifiche per le varie patologie fisiche, sensoriali ed intellettivo-relazionali.
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È fonte di ispirazione ma, altresì, motivo di grande orgoglio sfogliare le pagine di
Disabilità e Sport Paralimpici - Metodologia e Didattica, una pubblicazione che ci conferma
quanto il movimento che ho l’onore di rappresentare
sia cresciuto negli ultimi anni in maniera esponenziale in ogni suo aspetto, da quello dei risultati sportivi a quello mediatico, dalle metodologie di insegnamento al coinvolgimento sempre più massiccio di addetti ai lavori o semplici appassionati.
Un lavoro che, grazie all’abbondanza e alla dovizia di particolari, consente al lettore di
ampliare lo sguardo su un mondo complesso e affascinante, di immergersi in una realtà poliedrica con la consapevolezza che ogni impresa di un atleta paralimpico travalica l’aspetto prettamente agonistico, ma è anche
portatrice di profondi significati sociali e culturali.Da sempre amo ripetere che
lo sport è uno solo per tutti e non prevede differenze di sorta. Ed è anche grazie all’impegno di studiosi come Luigi Bertini - che tratta con lo stesso grado di attenzione lo sport olimpico e paralimpico - se questo messaggio di inclusione sta assumendo sempre più forza all’interno della nostra società.
Un libro, inoltre, che trovo godibile anche sul piano narrativo, per i numerosi riferimenti storici che lo costellano, volti a far comprendere quanto sia cambiato il concetto di disabilità nel corso della storia dell’umanità.
Disabilità e Sport Paralimpici - Metodologia e Didattica, in sostanza, ha il merito di
accendere i riflettori su un mondo che ha ancora tantissimo da dire e che per farlo ha assoluto bisogno dell’entusiasmo e della preparazione di intellettuali e sportivi come Luigi Bertini e di tutti coloro che, a vario titolo, compongono la grande famiglia paralimpica.
In questo modo, ne sono sicuro, potremo raggiungere traguardi che oggi ci sembrano ambiziosi ma che domani rappresenteranno solo un passaggio naturale verso la costruzione della società che tutti noi vogliamo e auspichiamo, una società senza più barriere fisiche e culturali.
dalla Prefazione dell’Avv. Luca Pancalli
Presidente del Comitato Italiano Paralimpico
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